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Ironman Triathlon

Qualità che rinforzerai preparando un Ironman

Qualità che rinforzerai preparando un Ironman - Nicola Drocco

Se stai preparando un Ironman, sappi che non solo il fisico avrà benefici dall’allenamento. Diventerai una versione migliore di te stesso.

Ho preparato per te 10 cose che un Ironman ti lascerà in eredità. Miglioramenti, lezioni e qualità che ti resteranno dentro per tutta la vita. Ecco quali.

#1 Forza di volontà.

Come allenarla? Ripetendoti ogni volta: vai avanti! Ecco il tuo mantra durante il percorso di preparazione.

Vai avanti. Se lo ripeti a te stesso durante ogni sessione di allenamento, a ogni metro percorso, dopo ogni bracciata, inizi davvero a crederci.

La ripetizione si trasforma in convinzione. Non è più un’idea, è un concetto che fai tuo. Quanto interiorizzi qualcosa, lo puoi utilizzare in qualsiasi ambito. Fidati. Vai avanti.

#2 L’organizzazione del lavoro.

Preparare la borsa, allestire la zona cambio, sistemare il materiale: sono tantissimi gli esempi che potrei fare. Piccoli gesti che diventano abitudine e in qualche modo contribuiscono a farti vivere con serenità ciò che accade quando stai preparando una gara. Non ci sono segreti.

Ti posso dire che mi ha aiutato moltissimo fare liste dettagliate delle cose da fare.

Una spunta accanto a ogni attività chiusa. Non dico che, prima di allenare questa abitudine, erano più le cose che dimenticavo di quelle che riuscivo a fare… ma grazie al metodo appreso per la preparazione dell’Ironman (e a qualche lista in più), ho decisamente migliorato la mia organizzazione.

#3 Rispettare gli impegni.

Piccola confessione: quando incontro gli amici in periodo di preparazione all’Ironman, le domande che mi fanno sono sempre le stesse. Perché ti svegli all’alba? Perché andare in bici con questa pioggia? Ma con ‘sto freddo è il caso di correre? I perché che spingono a preparare una gara come l’Ironman sono molteplici. Aver preso un impegno, per esempio, e voler mantenerlo. Prova a immaginare come mi sarei sentito se avessi mancato uno o più allenamenti. Essere meno pronto mi avrebbe portato ad avere meno energia il giorno della gara.

Quando mi preparo per un evento, io voglio arrivare al meglio al gran giorno.

Meglio non sgranare rosari sperando che vada tutto bene, perché a causa del meteo o di una giornata di fiacca ho arbitrariamente scelto di saltare la mia sessione di preparazione. Rispettare gli impegni ti predispone a raggiungere risultati migliori. In ogni ambito. Quello che noto oggi, dopo aver scelto di seguire questa linea di comportamento, è che, anche nel lavoro, rimando molto meno rispetto a prima. E raggiungo risultati che un tempo non avrei mai pensato di poter raggiungere.

#4 Raggiungere gli obiettivi.

La prima cosa da fare appena conclusa l’iscrizione all’Ironman, è prendere un pennarello colorato e fare un bel cerchio sul calendario intorno alla data della gara. Hai appena evidenziato il tuo obiettivo. Ora devi immaginareil percorso di preparazione come quello di uno scalatore che deve studiare il percorso per raggiungere la vetta. Per prima cosa scende verso valle, per decidere quali saranno i punti nei quali passerà e quando dovrà affrontarli. La pianificazione è tutto. Circa un mese prima della gara, dovrai superare i 30 Km di corsa. Dovrai averli nelle gambe. Due mesi prima dovrai essere pronto ad affrontare il percorso in bici. E così, a ritroso, fino al primo allenamento. Stabilito un piano d’azione, sarà più semplice rispettare l’impegno che hai preso con te stesso.

L’Ironman mi ha insegnato che se voglio fissare un obiettivo, devo avere anche una scadenza.

Vale per tutto, non solo nello sport. Oltre a una data chiara in mente, è bene avere degli indicatori, tappe intermedie che mi aiutino a capire che mi trovo sulla strada giusta.

#5 Atteggiamento mentale solido.

Un concetto semplice, in teoria. Ma nella pratica, in che cosa consiste? L’obiettivo di avere un atteggiamento mentale solido è quello di costruire a poco a poco la capacità di concentrarti solo su quelle cose che possono aiutarti ad andare avanti, eliminando dalla mente tutto ciò che ti scoraggia. E farlo nel più breve tempo possibile. Si può fare, è un risultato che è possibile ottenere.

Durante la gara avrai dei momenti di sconforto. Fidati. Quando vedrai le boe lontanissime nella frazione di nuoto, o quando ti accorgerai che dopo i primi 30 Km in bici ti rimane da percorrere la stessa distanza che separa Torino da Milano, qualche pensiero negativo si affaccerà.

Atteggiamento mentale solido: coltiva un dialogo interiore con quella voce che continua a fare il tifo per te, tieni la rotta prefissata qualsiasi cosa succeda e rialza la testa, anche quando corpo e sensazioni ti suggeriscono tutt’altro.

Anche nella vita di tutti i giorni questi tre punti sono diventati fondamentali per me. Sono certo che diverranno utili strumenti anche per te.

#6 La propensione a chiedere aiuto.

Molti lo vedono come un segno di debolezza. Se anche tu lo pensi, fermati un attimo a pensare. Credi che grandi campioni come Marcel Jacobs o Federica Pellegrini abbiano raggiunto i loro successi da soli? Non è così. Raggiungere un grande traguardo non è una passeggiata e non è mai il lavoro di un singolo individuo. È necessario affidarsi a chi ha le competenze che ti occorrono, a coloro che possiedono un’esperienza vissuta o semplicemente e a chi riesci a fornirti il proprio supporto. Non smetterò mai di ringraziare tutti coloro che hanno contibuito al successo di questa mia impresa. In cima alla lista, la mia famiglia e mia moglie. Il mio allenatore, il fisioterapista, la mia nutrizionista, chi mi ha regolato gli angoli della bicicletta adattandoli alla mia struttura.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato consigli sul materiale tecnico da scegliere e i miei amici, che hanno creduto in me, fatto il tifo, nuotato, pedalato e corso anche soltanto per una piccola parte del viaggio che mi ha portato all’Ironman.

Una parte del mio cuore è per tutti coloro che mi hanno offerto supporto. Per chiedere aiuto non serve un Ironman. Per arrivare preparati, insieme a ogni altro tipo di aiuto, la guida di chi l’ha fatto prima di te forse sì.

#7 Il controllo dello stress.

Sarò onesto: affrontare una gara di triathlon, con tutto ciò che comporta tra iscrizione, preparazione del materiale, spostamenti, gestione della zona cambio, può essere davvere stressante. Se aggiungiamo la durata della gara, 8 – 12 ore durante le quali sarai impegnato nelle tre discipline, il livello di stress sarà altissimo. Per il corpo, ovviamente, ma anche e soprattutto a livello mentale.

La preparazione ti offrirà più di un’occasione per imparare a organizzarti al meglio. Dividerai i compiti in obiettivi più piccoli, dando sempre maggiore importanza a ciò che stai facendo, piuttosto che a quello che resta da fare.

Questo atteggiamento sarà fondamentale per gestire l’impegno e sprecare una minore quantità di energie. Ti posso assicurare una cosa: allenare questo metodo è stato per me di vitale importanza per affrontare alcuni esami del percorso che mi ha fatto diventare Mental Coach. Saper gestire lunghe attese ed essere pieno di energie quando ne avevo maggiormente bisogno, durante le prove orali necessarie per completare la formazione, mi ha aiutato a completare il percorso raggiungendo il risultato.

#8 Capacità di adattamento.

Non sempre durante il periodo di allenamento fila tutto liscio come vorresti. Capita di dover cambiare in corso le sessioni programmate per adeguarsi a diversi fattori. A volte può essere a causa di un impegno di lavoro che ti porta lontanto da casa, o per una piccola vacanza con la famiglia. Ti dovrai adattare a cambiare orari, caratteristiche dei percorsi, intensità degli allenamenti. Pensa semplicemente alle condizioni meteo: il caldo soffocante, un’improvvisa pioggia intensa, qualsiasi situazione imprevista può obbligarti ad anticipare o posticipare una seduta programmata. Con il passare del tempo, anche queste situazioni diventano parte del gioco e piano piano troverai il modo di incanalare le energie per trovare soluzioni anziché subire questi eventi e fermarti.

La parola chiave è elasticità.

Ti aiuterà anche dopo la gara ad affrontare gli impegni quotidiani e i cambi di programma che, inevitabilmente, ti troverai a dover gestire.

#9 Produttività.

So che cosa stai pensando. Com’è possibile che, con tutte le energie investite nell’allenamento, io possa essere ancora più produttivo? Magari hai anche già una risposta. “A te piace fare fatica”. Qualche tempo fa ho letto una pubblicazione dell’Università degli Studi di Firenze, all’interno della quale si parla dell’efficacia dell’attività fisica come terapia contro la depressione. È un dato di fatto che, dietro il movimento, ci sia un principio metabolico che genera benessere attraverso la produzione di endorfine. Ho notato una cosa durante la preparazione all’Ironman.

Anche durante le fasi più impegnative del percorso mi sentivo più energico, e questo mi consentiva di affrontare gli impegni quotidiani in modo più efficace e in meno tempo.

In questo modo avevo più tempo per potermi allenare.

#10 Il coraggio.

Ho messo per ultima questa qualità, ma forse, pensandoci bene, è la prima a uscirne rafforzata. Sai perché? Perché oltre a una buona dose di incoscienza, ci vuole coraggio il giorno in cui scegli di iscriverti all’Ironman. In quel momento sei tu, da solo, davanti al computer. Il dito esita sopra il tasto sinistro del mouse. Poi lo fai. Scegli di farlo. Un po’ per te stesso, un po’ per trasmettere coraggio a chi ti sta vicino. Quando arriverà la gara, durante la frazione di corsa sarai solo. In quel momento, il tuo sguardo si poserà sui volti delle persone che stanno affrontando la prova con te. A me è successo proprio così.

C’erano individui diversi, dal fisico diverso, di diversa età. Ad accomunare tutti, una potente storia di coraggio.

Un ardore che emanava un’energia potentissima, una spinta vitale incredibile. Quella sensazione, quel calore, quel coraggio, credimi, non ti abbanderanno mai.

Nicola Drocco info@nicoladrocco.it
Nicola Drocco - Sport Mental Coach
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