Un atleta che ascolta il proprio corpo evita l’overtraining, gode dell’esperienza e ottiene risultati migliori
Continua a leggere per scoprire quali errori bisogna evitare quando si affronta l’ironman.
#1 Iscriversi all’ironman se non si è pronti.
Lo sbaglio è iscriversi soltanto perché si è spinti da un’onda emotiva o perché un amico ci chiede di compiere questo percorso con lui. L’ironman è una gara molto diversa dalle altre, è un’esperienza che dà tantissimi insegnamenti e, per questo motivo, ha un prezzo – in denaro e nella quantità di tempo che le si dedica.
Prima di iscriverti, c’è un passaggio essenziale che devi fare: capire se il tuo obiettivo è ecologico, ovvero, se esso si inserisca in modo positivo nell’ambiente in cui vivi.
È necessario che tu condivida la tua decisione con chi ti è accanto, perché l’ironman potrebbe togliere del tempo importante agli affetti o al lavoro. Bisogna effettuare un controllo ecologico per evitare che, in futuro, quel che ti circonda giochi contro di te. Domandati se la tua famiglia comprende la scelta e chiediti se sei davvero disposto a togliere spazio allo svago, alle vacanze, alla fidanzata e al riposo per dedicarlo alla preparazione. Se la risposta è sì, iscriviti.
#2 L’alimentazione fai da te.
Non ti sto dicendo che è necessario farsi seguire da un nutrizionista. Lo sbaglio che ti invito a evitare è pensare che ciò che mangi abitualmente basterà per lavorare al meglio sulla muscolatura.
Affronterai allenamenti molto lunghi, dunque, sapere cosa assumere prima e dopo ogni training migliorerà visibilmente la tua prestazione.
Quello che ho fatto io è stato informarmi e ascoltare il mio corpo; così ho potuto adattare l’alimentazione alle richieste energetiche del mio fisico, prediligendo quei cibi che permettevano al mio organismo di migliorarsi. Non sempre mangiare tanto è la risposta giusta: cosa mangiare, in questo caso, è la più intelligente.
#3 Esagerare negli allenamenti.
Il concetto secondo cui “di più è meglio” andrebbe ridimensionato. Infatti, non sempre è vero: la quantità di tempo che dedichi all’allenamento dipende da vari fattori, tra cui anche quanto il tuo corpo sia capace di recuperare.
Pretendere di allenarsi molto e a elevate intensità rischia di essere controproducente; si va incontro a un maggiore rischio di infortunio e a un aumento dello stress.
Allenarsi più del dovuto porta al fenomeno dell’overtraining (l’allenamento supera la capacità di recupero dell’organismo, generando affaticamento e prestazioni scadenti). Se vuoi goderti il viaggio, affidati a un coach con esperienza e vedrai che in un’ora (o mezz’ora) si possono fare esercizi di alta qualità.
#4 Essere devoti alla tabella di allenamento.
Ovviamente la costanza è un requisito fondamentale se si vuole portare a termine con successo un’esperienza sportiva come l’ironman, ma diventare troppo rigidi sul programma di allenamento potrebbe essere uno sbaglio.
Sarà necessario imparare a ascoltare il nostro corpo: l’organismo ci invia chiari segnali se ha bisogno di fare una pausa, di recuperare.
Sottovalutare o ignorare del tutto un dolore muscolare pur di rispettare il programma, per esempio, è un grosso rischio che ci farà sentire ancor più frustrati quando dovremo sospendere del tutto gli allenamenti per il dolore troppo forte. Ricordati che il camaleonte si mimetizza nell’ambiente non soltanto per difendersi, ma anche per essere un temibile cacciatore.
#5 Lasciati impressionare.
Di solito chi ha avuto un’esperienza sportiva impegnativa tende ad ingigantirla quando la racconta a chi è alle prime armi: ecco leggende di mostri marini, cadute colossali e miraggi da deserto. Se già l’ironman in sé è una sfida che crea un certo timore, narrata da alcuni sembra estremamente più difficile e cosparsa ad ogni angolo dei più terrificanti avvenimenti. L’errore da evitare in questo caso è immedesimarsi nei racconti e pensare che tutto ciò potrebbe accadere nel tuo percorso. Ascoltare le storie delle avventure altrui può essere utile nel momento in cui gli ostacoli che lui ha dovuto affrontare riescano a ispirare in noi una nuova strategia di successo per superare quella stessa difficoltà.
Dovrai utilizzare le narrazioni altrui per costruirti un’arma, piuttosto che uno scudo: magari ciò che ha peggiorato l’esperienza altrui potrà migliorare la nostra.
#6 Avere fretta.
Cercando in tutti i modi di raggiungere nel minor tempo possibile determinate distanze, medie da capogiro e tempi da professionisti, non potrai godere a pieno dello straordinario viaggio dell’esperienza sportiva.
Spesso non diamo a noi stessi il tempo di costruire un percorso, fatto di adattamento fisico, assorbimento tecnico e pratico, di apprendimento grazie ad errori e fallimenti.
È giusto avere obiettivi ambiziosi, ma la fretta nello sport non paga. Bisogna affrontare l’esperienza sportiva per gradi. Ciò sarà vitale per rendere il tuo ironman una prova da ricordare con piacere.
#7 Confrontarsi con gli altri.
É inevitabile confrontarsi con chi ci circonda, ma tutto dipende dalla figura che si considera per il confronto e per quale motivo si vuole fare un paragone. Ho sentito atleti amatoriali dire: “Se ce l’ha fatta lui, in 5 mesi lo posso fare anche io!” Oppure: “Come fa ad andare più veloce anche se si allena così poco? Devo assolutamente batterlo!“. Tale atteggiamento, anziché generare stimoli positivi, può portare a strafare, a infortunarsi o ad abbandonare il percorso, perché la frustrazione diverrà troppo alta.
Ogni sportivo ha capacità differenti, una storia motoria diversa, vite diverse. Ignorare questo fatto e credere, invece, che quello che funzioni per uno vada bene anche per te, difficilmente ti porterà al successo.
Costruisci la tua storia, prendi chi hai di fronte come modello per crescere e inizia ad osservare più da vicino i tuoi miglioramenti rispetto a quelli degli altri. La competizione ti arricchirà come uomo ed il tuo viaggio non sarà compiuto a vuoto.